Oggi parliamo con due Igers molto diversi tra di loro, come gallerie, anagrafe e luoghi; hanno però una cosa in comune, un altissimo livello di engagement. Stiamo parlando di Francesco Rosati (@doctorfra) e Matteo Rastelli (@rastelling) che ringrazio per la collaborazione.
1) Nome
FRANCESCO: Francesco Rosati.
MATTEO: Matteo.
2) Età?
FRANCESCO: 38
MATTEO: 24
3) Di dove sei?
FRANCESCO: Prato.
MATTEO: Sono nato a Teramo, studio a L’Aquila, ma mi considero padovano di adozione.
4) Nick Instagram?
FRANCESCO: @doctorfra per libero sfogo e @doctorainbow per svogliato ma colorato diletto.
MATTEO: @rastelling
5) Quando è nata la tua passione per Instagram?
FRANCESCO: Sono un iger tardivo, mi sono iscritto dopo che la app è approdata su Android a fine 2012.
MATTEO: Il primo telefono “tecnologico” l’ho ricevuto nel gennaio 2014. Ho scaricato Instagram qualche settimana dopo; un po’ di tempo per ambientarmi e postare le prime foto…dunque direi aprile 2014, un anno e mezzo fa circa.
6) Quante volte usi Instagram ogni giorno?
FRANCESCO: Non molte, sono molto svogliato (o indaffarato fate voi), ma la funzione “Notifiche relative ai post” mi ha letteralmente ridato la gioia di utilizzare questa app.
NICOLA: Diciamo che la parte sinistra del corpo compie le azioni quotidiane, e la destra risponde ai commenti e guarda IG. So che mi capite.
7) Scatti solo con Smartphone o anche con Mirrorless o Reflex?
FRANCESCO: il 90% dei miei scatti sono fatti con lo smartphone (sono un androidiano convinto ndr), ma ho una reflex che porto sempre con me e qualche volta (molto raramente) mi capita di tirarla fuori con alterni esiti.
MATTEO: Per ora ho usato solamente l’iPhone (5s). Non ho mai imparato ad utilizzare la macchinetta fotografica, purtroppo. Il telefono è, per me, qualcosa di più immediato e che sento più compatibile. Ne consegue il terrore ogni volta che qualcuno, per strada, mi ferma e mi chiede di fargli una foto con la propria Reflex.
8) Che programmi o App usi per la postproduzione delle immagini?
FRANCESCO: Uso solamente Snapseed ed in solo quattro delle sue millemila funzioni: luce, saturazione, nitidezza e HDR, mai tutte insieme e soprattutto con moooolta moderazione.
MATTEO: Nonostante la demonizzazione (per me, spesso e volentieri ingiustificata) delle funzioni di Instagram, devo dire che uso molto spesso l’app per ritoccare le foto. Sono un tipo che non ha molta pazienza con la roba super-tecnologica, per cui, la maggior parte delle volte mi avvalgo di Instagram. I più attenti avranno compreso che la frase precedente va letta come «non capisco una cippa di photoshop ». Altre due app che uso spesso sono “mextures” (per la quale ho una passione) e “skrwt“. Infine, a seconda di ciò che devo realizzare, posso avvalermi di ulteriori applicazioni più specifiche.
9) Cosa ne pensi dell’evoluzione che ha avuto Instagram negli ultimi anni? (es. introduzione video, foto in 16:9, advertising)
FRANCESCO: Tutto si evolve soprattutto nel magico mondo dell’internet, perchè non dovrebbe farlo Instagram, ma soprattutto perchè non dovremmo farlo noi utenti sfruttando o meno le nuove possibilità offerteci per liberare la fantasia!?
MATTEO: Non sono un grandissimo fan dei video, ma devo ammettere che alcuni utenti riescono a creare delle cose interessanti; un po’ di movimento, talvolta, rompe la monotona fissità della home. Sulle foto in16:9, beh, io ho cominciato con quelle e so cosa significa lottare con i bordi bianchi! Dunque, anche in questo caso, innovazione che non disprezzo affatto! Sulla questione advertising non so cosa dirti…era un po’ un’utopia pensare che non sarebbero mai arrivati…non ci faccio quasi più caso.
10) A parte il multiaccount, cosa vorresti veder implementato nella app?
FRANCESCO: Mi piacerebbe molto una messaggistica interna assai più elaborata dei “messaggi diretti”, un qualcosa tipo Telegram (che adoro da non molto) con aggregatori di gruppi di account, interesse o tag (tipo le cerchie di Google+) e canali tematici da seguire; datemi tutto questo e finalmente potrò cancellarmi dal non luogo per eccellenza: faccialibro.
MATTEO: Io continuo ad intendere Instagram come un social network, dunque ho apprezzato l’implementazione dei DM, grazie ai quali ho potuto realizzare delle collaborazioni e discutere di immagini, senza dover creare centinaia di conversazioni separate! Prima infatti non era possibile condividere una foto all’interno di una discussione in DM, per cui più implementano questa funzione, più sono contento! Per il resto, diciamo che non sono proprio un campione nelle lingue straniere e ogni tanto mi viene da pensare: «ma, cavolo, perché non c’è la funzione “traduci” sotto i commenti in inglese, o addirittura in arabo!?»
Francesco Mattucci (@iena70)
Intervista utile per capire l’evoluzione di Instagram come social artistico e creativo.