Durante la mia “esplorazione” quotidiana dei profili Instagram mi sono imbattuto in quello di Vittoria che mi ha letteralmente affascinato. Ho cominciato a seguirla e, giorno dopo giorno, ho visto crescere un progetto particolare ed originale. Tra le altre cose Viki (così la chiamano tutti) è una delle poche Italiane ad essere stata selezionata per il Weekend Hashtag Project di Instagram con questa immagine. La ho contattata e le ho chiesto di parlarci un po’ di lei e del suo progetto, ecco quello che mi ha raccontato:
Mi chiamo Vittoria Attianese, per tutti Viki fin da bambina, (per questo kidvik) sono nata a Cremona nel 1975. Mi sono diplomata al liceo artistico e laureata in pittura all’accademia di Belle Arti di Brera. Poi ho conseguito un secondo diploma di tecnico della grafica pubblicitaria. Insegno in un Istituto tecnico (IIS EINAUDI) di Cremona le materie di indirizzo tra cui fotografia.
Nel mio profilo Instagram alterno mobile photography pura a rielaborazioni fatte con Photoshop di foto scattate con smartphone.
La mia fonte di ispirazione sono da sempre le opposizioni. Per esempio gli elementi ARIA/TERRA/ACQUA/FUOCO il loro incontro e il manifestarsi della loro opposizione: terra e fuoco > aria e acqua; pesantezza > leggerezza.
Con Instagram è nato tutto come un gioco. Ho sentito la necessità di andare oltre le “solite ” foto che scattavo per “illustrare” la mia città (Cremona) o in viaggio… Il tentativo è di fare TABULA RASA intorno a strutture ed edifici, sgretolando il contesto che li circonda, ricreando una composizione immaginaria.
Per esempio un edificio storico imponente e pesante si ritrova in uno spazio svuotato e ripulito, in un ovunque fatto di leggerezza, dove l’aria – quale elemento sospeso o volante – e l’acqua – elementi quali nuvole e nebbia – lo facciano quasi levitare, con l’intento di regalare quasi un sospiro di sollievo.
Solitamente scelgo un edificio (o una struttura) – che per me ha un significato particolare, mai a caso – . Lo estrapolo dal suo contesto e lo metto in uno spazio svuotato, pulito, sospeso. Focalizzo la mia attenzione solo su ciò che mi interessa, così che questo elemento così isolato risulti sempre “a fuoco”, un po’ come succede durante un sogno, in fase onirica o durante il processo che può fare un “pensiero” nel momento in cui prende la sua forma – … se pensi ad un luogo o ad un oggetto, vedi come se fosse in primo piano solo quello, mentre il resto si perde come se fosse immerso nella nebbia o tra le nuvole…
Decontestualizzo quindi l’oggetto lo inserisco in un’atmosfera “neutra” che potrebbe a mio avviso, ben rappresentare lo spazio mentale: IL (NON) LUOGO DEL PENSIERO. Queste “foto” su INSTAGRAM diventano un vero e proprio fotogramma del (mio) pensiero.
In ultimo, ma non ultimo per importanza, l’atmosfera fiabesca che molti notano, è la traduzione più immediata di questo spazio… lo spazio dell’immaginazione e della creatività’… che probabilmente deve essere bianco-azzurro! 🙂
A questo punto direi di non perdere altro tempo e correre a seguirla!
Francesco Mattucci (@iena70)
Salvato tra i preferiti! 😀